POESIE DA “LEGATO” – di CARLO BOASSA

POESIE DA “LEGATO” – di CARLO BOASSA

27 Novembre 2023 Off di Francesco Biagi

 

 

Pietà

 

Ne lo gran mar de l’essere in tempesta

un giorno naufragasti.

Anni si addormentarono, finché

quel giorno si svegliò tra le mie braccia

caldo di bello, vero, come un cristo scolpito

tra quelle di sua madre – o della mia.

 

 

Apocatastasi

 

Rendesti un giorno al buio la sua mimesi.

E fu come se l’Orsa

non tornerà più mai a contemplarmi,

e suderanno freddo le mie carte

e i dolci affanni non si affanneranno,

e i palpiti, abusati, mancheranno.

Ma verrà giorno che il tuo abbraccio è

un formidabil porto Vesuvio

per la ginestra della mia tempesta,

e che il buio Sistina ti rende la tavolozza.

 

Porto

La mer, la mer, toujours recommencée!

 

Ogni giorno lo sguardo aggiunge

un pezzetto al mare, una pietra

sul muro d’orizzonte.

 

Passeggiare descrive una poesia

dove intonano gli alberi maestri

il lamentoso vento di accadere

e a testa china il cielo

avanza nel pensiero.

 

Mesmerizzati cuori

dal loop di Valéry!

 

La solitudine delle persone

guizza in cuore al destino

come sul pelo d’acqua di quel verso

tra i piloni qui sotto il pesciolino

che fugge un predatore.

 

 

Assisi

 

Ascesi, fiato corto,

ch’ altro modo non c’è d’adire proprio.

 

In bilico sul cercine di un’erta

vacilla il lapislazzuli…

 

O medioevo,

Morte devota all’ultimo straccione

come un santo alla Vergine!

 

Si scioglie come un’ostia sulla lingua

dentro cui sta la bocca

la parola dolore,

e fa gemere di speranza

la tortura di vivere.

 

O Iacopone,

loica sazia sull’osso della Grazia

gettato ai franceslupi!

La fida malsania sotto il cuscino

come l’Iliade al sonno d’Alessandro.

 

L’egoedro dell’anima riluccica

a seconda del buio d’incidenza…

Piange la feccia degli occhi di Dio

l’eternità calata a testa in giù

nella fossa di un corpo…

 

Sepolti vivi nella Sua bellezza,

da Lui completamente separati!

 

E tu Francesco,

tu che pregando scalzi quasi Cristo

dalla sua croce e quasi te ne inchiodi

a quella di tue mani e di tuoi piedi,

tu che avesti il coraggio fisico di Dio…

 

O medioevo

abbissame en poesia!

Nati per invettiva

morire è apostasia!

*

 

Georg Trakl Lied

 

Naufragato sull’isola di leggerti,

nella sala d’Alcinoo del tuo verso

alla mia stessa voce mi riscaldo,

e lo scampato abisso in fondo al brindisi

del mio cratere alzo!

 

Del  tuo angelo morto calzo le ali,

e voltando le spalle all’eternità

vago l’argenteo fango

dei tuoi giardini caporeclinati,

dei tuoi concetti crisoelefantini,

del tuo pur glauco blu purpureo

quanto a vene squarciate dalla luna:

 

da una finestra si suicida una musica

sulla sorda bellezza della vita.

 

Come cane fedele su una tomba

è l’essere, che veglia su di te.

 

 

*

 

 

Sull’orrido d’infanzia che malioso

orla il vago dei giorni, oh mi sporgo,

e un’allodola è il cuore, e dal fondo

levata e di nuovo precipite, e ancora,

incompiuto è il perduto nel suo trillo!

 

*

 

Cimitero S. Michele

 

Dell’orecchio l’accento

vola sulla tua voce che quell’oggi

imbeccò questo giorno che non parla,

 

che la luce è uno sguardo voltato

e piangere è sprecato.

 

Anche le stelle quando

muoiono vanno in cielo…

 

Tu quella volta consolavi questa,

e tutt’e due carezze alzano polvere

sul tuo sembiante che non sembra più.

 

E tu, morte, per questa primavera

tu sei come il bastone per un cieco…

 

 

 

*

 

 

a noi

 

La tua mano spargeva

i miei giorni d’infanzia come briciole.

Veniva a piluccarle

il pauroso uccellino del futuro.

 

Poi fu l’ultima volta.

Lo vedemmo svolare nel freddo,

cinguettar solitudine, finché

il nostro sguardo non sparì con lui.

 

***

NOTA BIOGRAFICA. Carlo Boassa è nato a Cagliari nel 1970, attualmente vive a Pistoia. Dopo aver conseguito un Dottorato in Letterature comparate, ha lavorato come editor.  Ha pubblicato tre libri di poesia: Un quaderno (1989), Autovita (1991), entrambi finalisti al premio “Giuseppe Dessì”, e Gli occhi (1993). Quattro suoi componimenti sono stati pubblicati nel portfolio dei finalisti “I miosotìs” al “Premio di letteratura G. Mazzacurati e V. Russo”, Edizione 2006. Suoi versi dalla raccolta inedita Legato sono apparsi nell’antologia InVerse 2021Italian Poets in Translation (John Cabot University Press) e sulla rivista “Avamposto” (Serie I – n. 3 – giugno 2023). Un quarto libro dal titolo Dalla buca – speranze suggerite è in corso di pubblicazione presso AnimaMundi Edizioni.