Antonio Prete – Poesie
Pubblichiamo alcune poesie inedite di Antonio Prete, in anticipazione sul numero 3 di Altraparola.
La porta dell’inverno
Il sole è una torcia gelata
dietro veli di platino.
I pioppi lungo il canale,
nere dita sopra il viso del cielo.
Dentro i cespugli di morte ginestre
il cane aspira profumi d’impronte.
Voci salgono verso la fontana,
con loro un tenue calpestio :
vengono da anni spogli di giorni,
spogli di ore.
La luce dileguando si nasconde
nel battito cardiaco della sera.
Meriggio
Il mare, ora, riluce d’un azzurro
quieto. In alto, la gloria fuggitiva
delle nuvole, contro un cielo ubriaco
della sua profondità. Sulla riva
le tamerici, che il vento arabesca
di tremori.
Quale stellare nodo
ha con questo fulgore una segreta
rispondenza?
In quale arca d’incognita
trasparenza potrà serbarsi il trionfo
di questo istante?
La sparizione, cuore nebuloso
dell’ora, non offusca il palpito
di luce che dell’aria è vaga trama.
Nozione dell’alba
Extensión del vacío
en las estancias del amanecer.
(J. Á. Valente, El Fulgor)
Il vento dalla finestra flagella
il vuoto della stanza.
Sei il ricordo che la luce disrama.
Deserto di parole nella bocca.
Il desiderio, insonnia delle sillabe,
arsura dei pensieri.
Nessun porto offre riparo
all’ala del tuo volo.
Nel pulsare delle arterie,
il suono della tua assenza.
Obliquo, il mattino intorpidisce
i nomi delle cose.
Acqua
Diroccia, balza, l’acqua, s’inargenta,
rinasce in rivo con scaglie di blu,
s’avvalla lenta lungo greti, il cielo
nelle sue anse.
Il fiotto del suo canto
è tempo, tempo quella sua abbagliata
aridità.
Gorgoglia poi tra i pioppi,
rilampeggia, s’inombra, lontanando
tra argini che si spengono,
poi la luna l’accende
di tremolanti fulgori, ne acquieta
l’affanno per la perduta sorgente.
Così, in giorni levigati dal vento,
questo andare sotto le stelle di uomini
e animali, lontani dal principio,
incerti della meta.
Al tu dell’assenza
Sei il vuoto che vanifica il presagio,
il tarlo che corrode la speranza,
la vela che è fantasma nel naufragio,
il niente che col niente fa alleanza.
Sei la tenebra che inghiotte le forme,
la nube che si dissipa nel vento,
il passo che cancella tutte le orme,
la cenere d’un fuoco nato spento.
Sei la mancanza vestita di gloria,
il respiro senz’aria della storia.
Sei il miraggio che riscatta l’offesa,
l’assenza che vivifica l’attesa.